Nella mia carriera di medico anestesista, appassionato di terapia antalgica, ho sempre avuto modo di apprezzare e di seguire gli insegnamenti dei grandi maestri della procedura clinica contro il dolore.
Queste importanti direttive hanno garantito autorevolezza e nuovi stimoli alla professione dell’algologo, una figura professionale il cui punto di partenza non è la terapia, ma il saper porre la diagnosi patogenetica del dolore e quindi la scelta della cura.
Il dolore non è sempre collegabile alla
quantità di tessuto danneggiato.
Fattori psicologici affettivi (ansia, paura, rabbia, depressione) ,
cognitivi (relativi alla personalità, convinzioni,
immaginazione, attenzione) e comportamentali (comportamenti riflessi
del dolore, interazione con la famiglia) possono funzionare come
amplificatori della sintomatologia.
Un grave errore è rappresentato dal non
considerare o non capire questi aspetti
Il dolore acuto è causato da un trauma tissutale e dall’attivazione dei recettori periferici nel punto della lesione. Il trauma altera le risposte caratteristiche dei nocicettori e le loro connessioni centrali coinvolgendo il sistema simpatico. In genere i sistemi riparativi dell’organismo intervengono e portano alla guarigione della lesione con scomparsa del dolore.
Anch’esso scatenato da un evento traumatico, può continuare per fattori che, sia dal punto di vista patogenetico sia da quello fisico, non sono direttamente correlati alla causa iniziale. Il trauma può superare la capacità di guarigione del corpo e il dolore diventa esso stesso malattia.
Trasmette gli impulsi nocicettivi dai tessuti periferici ai neuroni centrali del midollo e del tronco encefalico.
Conduce le informazioni nocicettive al talamo attraverso tre vie ascendenti:
Ha sede nel talamo a livello dei nuclei dorsomediale (DM),
ventro-postero laterale (VPL) e ventro-postero mediale (VPM) che
proiettano sulla corteccia.
Gli altri nuclei talamici che ricevono afferenze nocicettive ( il
centrolaterale , il parafascicolare e il centromediale) non proiettano
direttamente sulla corteccia ma sul nucleo DM che, a sua volta,
proietta sulla corteccia.
Ha sede nella corteccia, nella quale esisterebbero delle aeree deputate alla componente sensoriale-discriminativa, a quella affettiva motivazionale e a quella cognitiva-valutativa del dolore.
Per il medico algologo è di fondamentale importanza stabilire l’origine del dolore dal punto di vista patogenetico.